Giornalino
JUNIOR

Last Morning: il giallo a puntate del giornalino

Episodio 1
Autore
Sofia Lacara, Vittoria Occhipinti

IL DELITTO 

Era una mattina come tante altre e il signor Medello, stava andando a lavorare. 

Ad un certo punto sentì uno strano suono, ma continuò a camminare noncurante.

Il suono si fece più forte e una persona vestita di nero si avvicinò alle sue spalle...  

Questa fu la sua ultima mattina.  

Novembre 1984 

In una piccola cittadina di Boston, USA, abitava un ricco commerciante di nome Ferdinando Medello, non molto amato per via del suo atteggiamento assai arrogante.  

Aveva una moglie e due figli, ormai maggiorenni, e altri parenti sparsi per la città. 

Al lavoro era un uomo molto rispettato, severissimo con i suoi dipendenti.  

Ormai, cari lettori, sapete già che è morto.

Ma come? E da chi è stato commesso l’omicidio?  

L’ispettore Gianpier Lomert

Poche ore dopo il decesso, l’ispettore Gianpier Lomert era già ad indagare sulla scena del crimine.  

Il cadavere del povero signor Medello giaceva a terra immobile, il risultato di un'azione senza cuore, assetata di vendetta. 

L’ispettore, girando attentamente attorno al morto, notò la presenza di un taglio sul lato sinistro della gola. Spettava adesso alla scientifica capire da quanto fosse lì e con quale attrezzo fosse stato procurato. 

Interrogatori

Alla ricerca della verità, l'ispettore Lomert cominciò a cercare possibili sospettati da interrogare.

Cominciò subito a fare domande a colui che aveva rinvenuto il cadavere, ovvero il nipote del signor Medello: Giulio. Egli era un uomo abbastanza alto, con occhiali e capelli marroni, che avrebbe dovuto incontrare lo zio quella sera.

Giulio disse all’ispettore di aver visto una figura vestita di nero che si allontanava dall’abitazione furtivamente, ma nulla di più.  

L’ispettore decise dunque di interrogare i parenti del defunto, partendo da sua moglie, una donna molto bella con capelli marroni e uno sguardo di dispiacere e tristezza, la signora Alessia Huber, che disse: 

 – Io non ho ucciso mio marito, perché l’avrei dovuto fare?! E ora lasciatemi in pace a piangere! -.  

Ma l’ispettore era sicuro, vedendo la sua espressione e tono di voce, che nascondesse qualcosa. 

I figli Andrea e Federico

Subito dopo vennero interrogati i suoi due figli, Andrea il maggiore, alto con capelli marroni e Federico il minore, biondo con occhi rattristati per l’accaduto.

Andrea riferì di essere andato a giocare a basket, dalle 10:30 alle 11.15 con i suoi amici e, per via di un problema con il canestro, di essere tornato a casa prima. Lo avrebbe potuto testimoniare la loro giardiniera.   

Federico disse che era andato in biblioteca, dalle 10:15 alle 10:40 e che dopo si era preso un gelato nella gelateria “Mille fiori”, alle 11:00 fino alle 12:10.  A

L’ispettore si diresse, prima dagli amici di Andrea che confermarono l’accaduto, anche la giardiniera l’aveva visto rientrare a casa.

Lo stesso fu per l'alibi di Federico: sia la bibliotecaria che il gelataio confermarono la sua versione dei fatti. 

A questo punto rimanevano solo i suoi, non tanto affezionati, dipendenti.  

L’ispettore interrogò il suo vice Alessandro, l’unico con un motivo per ucciderlo rispetto agli altri lavoratori, chiedendogli dove fosse stato questa mattina. Il giovane rispose di essere sempre stato al lavoro. Inoltre, continuò, non avrebbe avuto alcun motivo per uccidere il suo vecchio capo, in quanto era cosa saputa che a breve tempo mr Medello si sarebbe ritirato, passando proprio a lui le redini dell'azienda. 

All’ispettore Lomert sembrava un po’ sospetto, nessuno aveva infatti ancora divulgato la notizia che il signor Medello fosse morto proprio di omicidio, come faceva dunque Alessandro a saperlo? Gli altri colleghi però confermarono che il vice-capo era stato tutto il giorno in ufficio a lavorare. 

Lomert era dunque molto confuso, chi avrebbe mai potuto uccidere il signor Medello se ognuno aveva un alibi?   

Qualcuno mentiva...